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Liste d’attesa: troppe regioni ancora “fuori legge”

Se questo è il “buongiorno” dell’era “autonomia differenziata in materia di sanità”, allora c’è di che mettersi a riflettere seriamente in quali mani andremo a finire. A dare l’allarme in questo senso è proprio il Ministero della Salute nel presentare l’annuale monitoraggio dei siti web delle Regioni. Un monitoraggio previsto dal vigente Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa, con l’intento di verificare se nelle sezioni che le Regioni, le Province autonome e le Aziende sanitarie dedicano ai tempi e alle liste di attesa, siano presenti le informazioni basilari fruibili per i cittadini nonché i dati e i risultati dei monitoraggi previsti. Dal monitoraggio appena effettuato dal Ministero è risultato che una regione su cinque non ha una sezione ad hoc sul proprio sito, dedicata alle liste di attesa, come invece era previsto; che il 70% delle regioni non fornisce alcuna informazione sui percorsi di tutela a disposizione del cittadino, che vengono attivati nel caso in cui non gli possa essere assicurata la prestazione entro i limiti previsti dalla Regione stessa; che solo otto Regioni pubblicano gli esiti del monitoraggio ex ante delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, disponibile per classe di priorità e per ambito territoriale.

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