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Fondazione Santa Lucia – Undici nuovi progetti sulle neuroscienze finanziati dal PNRR

Grande riconoscimento per la Fondazione Santa Lucia IRCCS. Undici suoi nuovi progetti saranno finanziati dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) del Ministero della Salute per un ammontare complessivo di oltre 10 milioni di Euro. Degli 11 progetti approvati, 7 vedono l’ospedale romano in qualità di capofila e 4 in qualità di unità operativa.

“Tutti i progetti – si legge in una nota - sono declinazioni del vasto ambito delle neuroscienze, campo di ricerca che vede la Fondazione Santa Lucia al primo posto tra gli IRCCS italiani”. Tra i nuovi piani sanitari “premiati” dalle risorse del PNRR si va dallo studio dell’asse intestino-cervello attraverso il microbiota, in un progetto coordinato dal prof. Daniele Caprioli, fino al campo delle interfacce cervello-computer non invasive, tecnologia in cui la Santa Lucia è pioniera da oltre 20 anni grazie al lavoro della dottoressa Donatella Mattia.

Altri progetti che usufruiranno dei fondi statali, il programma sulle tecnologie di stimolazione neurologica non invasiva del professor Giacomo Koch, neurologo, ricercatore e tra i primi 10 esperti Internazionali nell’ambito della stimolazione magnetica transcranica (TMS). Il suo intervento unisce la TMS alla stimolazione elettrica in pazienti con Alzheimer. Legato ancora all'Alzheimer anche il progetto del professor Marcello D’Amelio, che unisce i tre biomarcatori oggi più studiati per riconoscere gli esordi della malattia: le neuroimmagini, i test neuropsicologici e i biomarcatori ematici. Tre interventi necessari per poter predire, prima della comparsa di sintomi, la possibilità che un paziente sviluppi la malattia e quindi dare una possibilità in più di intervento con le terapie che, attualmente, sono in fase di studio.

Nell’ambito delle neuroimmagini in un progetto che studia la caratterizzazione dei danni microstrutturali del midollo spinale attraverso la risonanza magnetica, si inserisce – spiegano alla Fondazione - anche lo studio della dottoressa Silvia Capuani. Ed ancora. Uno spazio particolare è destinato alla ricerca traslazionale in neuroriabilitazione, ossia alla ricerca che si traduce immediatamente in innovazioni nelle terapie dei pazienti. Tra i progetti che vedono la Santa Lucia capofila c’è la ricerca, condotta dalla fisica e fisiologa Iole Indovina, su nuovi protocolli di neuroriabilitazione dedicati a pazienti che soffrono di vertigini persistenti, una condizione particolarmente invalidante per la vita quotidiana. E la ricerca del professor Marco Iosa, che studierà l’approccio del “doppio compito” o “Dual Task” applicato a persone con patologie neuroinfiammatorie. L’approccio Dual Task, da tempo applicato presso l’ospedale del Santa Lucia, associa terapie motorie e cognitive ricreando al meglio le condizioni di vita quotidiana e quindi risulta più efficace nel restituire al paziente la propria autonomia.

I progetti che vedono la Fondazione come unità operativa, infine, si inseriscono – anticipano infine i sanitari dell'ospedale romano - negli ambiti della neuroimmunologia, dello studio dei disordini neuropsichiatrici e dei neurotrasmettitori correlati. Da segnalare, tra questi, anche l’unico progetto in cui è coinvolto il Santa Lucia IRCCS legato all’ambito dello studio dei tumori, in un programma che vedrà la neuroimmunologa e ricercatrice Giovanna Borsellino collaborare a una più ampia pianificazione per contrastare i tumori testa-collo attraverso lo studio di biomarcatori che guidino l’intervento clinico.

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