Dopo un lungo lavoro di restauro, il Parco del Centro Speranza di Fratta Todina (Perugia) è tornato a nuova vita con nuovi percorsi, nuovi angoli, nuove aree di accoglienza. E' stato inaugurato con una solenne cerimonia il 3 Maggio scorso alla presenza di autorità civili e religiose, volontari, personale socio-sanitario. Gli interventi di riqualificazione dell'area del Centro Speranza, tra le eccellenze dell'Umbria e delle regioni centrali in materia di assistenza, aiuto e accompagnamento di persone colpite da disabilità, sono durati un paio d'anni circa. Fondato nel 1984, il prossimo settembre festeggia i primi 40 anni di attività. Fin dall'inizio dell'attività, il Centro è gestito dalle suore della Congregazione delle Ancelle dell'Amore Misericordioso.
L'intervento in particolare ha interessato la sistemazione architettonico-ambientale di due aspetti dell'area, la ristrutturazione di due viali, che “ridisegnano la geometria del parco sia in senso longitudinale che trasversale, con nuove forme estetiche e giochi d'acqua più attraenti ed eleganti”, si legge in una nota. Sul primo viale sono state restaurate la Fontana Monumentale e la Fontana di Valle, entrambe sistemate alla estremità del Parco. Nel secondo viale è stata realizzata una nuova fontana costruita ad hoc, grazie alla quale i progettisti hanno arricchito l'estetica ambientale e ricettiva dell'area, con angoli più suggestivi e maggiormente ricettivi per ospiti, personale socio-sanitario, visitatori ed addetti del Centro Speranza.
All'inaugurazione sono intervenuti, tra gli altri, Madre Maria Gabriella Ildebrando, superiora generale delle Ancelle dell'Amore Misericordioso, monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi. Dopo il protocollare taglio del nastro, la cerimonia, diretta da Giuseppe Antonucci, presidente dell'Associazione Madre Speranza, si è svolta nella tensostruttura appositamente allestita per l'evento. Parole di saluti e di apprezzamento per l'iniziativa sono state pronunziate dai rappresentati delle istituzioni comunali, provinciali e regionali; e dal presidente di Aris Umbria e dell'Istituto Serafico di Assisi, Francesca Di Maolo.