L’annunciata fuoriuscita degli Stati Uniti, fortemente voluta dal neo presidente Trump, ha suscitato diverse reazioni nel mondo. Intanto per i modi con i quali è avvenuta. Infatti lasciano molti dubbi le modalità adottate da Trump per annunciare questa decisione. In base alla risoluzione congiunta del Congresso del 1948, con la quale gli Stati Uniti aderirono all'Oms, per il ritiro è necessario un anno di preavviso e che gli obblighi finanziari degli Stati Uniti nei confronti dell'Organizzazione siano integralmente soddisfatti. L'atto di adesione, inoltre è stato ratificato dal Congresso. Dunque il ritiro non può avvenire con una decisione unilaterale del presidente Trump, senza che si possa esprimere il Congresso. E’ vero che era stata prospettata, anzi era già stato tutto programmato, nell’era del primo mandato di Trump. Ma è altrettanto vero che il progetto fu cancellato dal successore Biden prima ancora che si iniziasse l’iter. Ma tant’è gli USA abbandonano l’Oms.
Un annuncio che naturalmente ha generato reazioni in tutto l’ambiente internazionale. In prima linea la stessa Oms che esprime profondo rammarico soprattutto perché “Gli Stati Uniti - ricorda un comunicato dell’Organizzazione - sono un membro fondatore dell'Oms nel 1948 e hanno partecipato a plasmare e governare il lavoro dell'Oms sin da allora, insieme ad altri 193 Stati membri, anche attraverso la loro partecipazione attiva all'Assemblea mondiale della sanità e al Consiglio esecutivo. Per oltre sette decenni, l'Oms e gli Usa hanno salvato innumerevoli vite e protetto gli americani e tutte le persone dalle minacce alla salute. Insieme, abbiamo posto fine al vaiolo, e insieme abbiamo portato la poliomielite sull'orlo dell'eradicazione”. Effettivamente le istituzioni americane hanno contribuito e beneficiato dell'adesione all'Oms.” Con la partecipazione degli Stati Uniti e di altri Stati membri – si legge ancora nel comunicato - l'Oms ha attuato negli ultimi 7 anni la più grande serie di riforme della sua storia, per trasformare la nostra responsabilità, l'efficacia dei costi e l'impatto nei paesi. Questo lavoro continua. Speriamo che gli Stati Uniti ci ripensino e non vediamo l'ora di impegnarci in un dialogo costruttivo per mantenere il partenariato tra Usa e Oms, a beneficio della salute e del benessere di milioni di persone in tutto il mondo”.
Preoccupazioni per l'annuncio del ritiro degli Stati Uniti le ha espresse la portavoce della Commissione europea per la salute, Eva Hrncirova, durante il briefing giornaliero con la stampa a Bruxelles. "Se vogliamo essere resistenti alle minacce alla salute globale, dobbiamo essere resilienti", ha sottolineato Hrncirova, assicurando anche che l'Ue analizzerà la situazione dei finanziamenti insieme ai partner. Ha poi esortato tutti i membri dell'Oms a "rafforzare gli impegni per avere finanziamenti prevedibili e flessibili".
Analoghe espressioni di rammarico le ha affidate all’Adnkronos salute Laurent Muschel, direttore generale dell'Hera, l'Agenzia europea per le emergenze infettive, a Roma per gli 'Hera info days'. “Gli Usa – ha detto - sono un partner importante, il maggiore contributore con l'Unione europea, un componente di gran peso in termini di finanziamento dell'Oms”. Muschel ha poi ricordato che essendo in corso “importanti negoziazioni sul trattato pandemico che devono essere portate a termine” la fuoriuscita degli Usa peserà anche in questi negoziati. “Le pandemie – ha ricordato - non hanno frontiere. Lo abbiamo visto con il Covid. E' importante lavorare insieme, scambiare informazioni per affrontare questo tipo di emergenze”.
Effettivamente gli Stati Uniti hanno contribuito a creare l'Oms e ne sono stati il membro più influente per oltre 75 anni. Il loro ritiro crea di fatto un vuoto politico che solo un paese ad oggi può colmare, anche sotto il profilo della capacità di finanziamenti: la Cina. Il primo passo del sovranismo a stelle e strisce, dell'America First, diventa indirettamente una cessione di leadership e influenza a livello globale alla Cina. Paese che non ha di certo brillato in termini di trasparenza e collaborazione durante la pandemia di Covid. Non mancheranno poi possibili ricadute anche in termini di innovazione. Senza poi considerare il fatto che il ritiro dall'Oms può arrecare un danno anche al vantaggio competitivo nell'innovazione delle aziende statunitensi: le agenzie sanitarie e le aziende farmaceutiche infatti si affidano all'Oms per i dati necessari allo sviluppo di vaccini e terapie.