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L’ARIS ad Exposanità

Si fa sempre più intenso ed acceso il dibattito sulla situazione sanitaria del Paese Italia. Non passa giorno che una componente del sistema sanità non alzi la voce per rilanciare il suo grido di allarme sull’insostenibilità di una situazione ormai vicino al baratro. Voci che nascono dal crescente disagio al di dentro delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, degli ambulatori, dei laboratori o dall’interno degli stessi Ordini professionali. La manifestazione nazionale Exposanità, in corso in questi giorni, come ogni anno, a Bologna non può che esserne cassa di risonanza.

L’ARIS non ha mancato di partecipare all’evento con una sua delegazione guidata dal Direttore Generale Mauro Mattiacci. E non è mancato il suo apporto nell’ampio dibattito sviluppatosi nella sessione dedicata al tema “Assistenza territoriale: le nuove sfida tra aspettative e delusioni”, proposto dal Coordinamento Interassociativo del Settore socio-sanitario.

Numerosi gli interventi che hanno mostrato tutte le perplessità di quanti operano sul campo davanti ai programmi governativi in cantiere, destinati sì a risollevare le sorti del SSN, ma che, nella situazione attuale e con le prospettive che si affacciano all’orizzonte, sembrano più che altro un libro dei sogni.

 Molto chiaro in questo senso il dottor Domenico Arena, responsabile nazionale della Sezione RSA dell’ARIS. Intervenendo sul tema dei setting assistenziali ha posto un problema attualissimo sulle reali potenzialità dell’ADI. "Nelle condizioni in cui siamo - ha detto - , l’Assistenza Domiciliare Integrata è impossibile". E lo ha dimostrato dati alla mano: “Stando ai dati forniti dall’ISTAT negli ultimi tre anni l’età media della popolazione italiana è salita da 45,7 anni all’inizio del 2020 a 46,4 all’inizio di quest’anno. Gli over 65 rappresentano quasi un quarto della popolazione totale. I residenti fra i 15 e i 64 anni scendono al 63,4% e i bambini e ragazzi fino a 14 anni al 12,5%. Al primo gennaio 2023 il numero degli ultracentenari raggiunge i massimi livelli storici con 22 mila persone, oltre 2 mila in più rispetto all’anno precedente. L’80% dei grandi anziani sono donne.

La previsione è che nel 2041 gli ultraottantenni supereranno i 6 milioni e gli ultranovantenni saranno circa 1,4 milioni. Si tratta di una situazione demografica che, secondo l’Istat, mette a rischio la sostenibilità del sistema Paese”. Attualmente l’ADI in Italia copre il 4% della necessità: tanto per fare un esempio in Lussemburgo siamo ad oltre l'80%.

E, considerando la mancanza all’appello di oltre 40 mila infermieri, si possono comprendere tutte le perplessità manifestate.


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