“Gira che te rigira stamo sempre qui….”. “Gira che ti rigira amore bello” era, come molti di noi ricorderanno, il titolo di un concept album (una raccolta di canzoni che ruotano attorno ad uno stesso tema) di Claudio Baglioni, pubblicato nel lontano 1973. Quei buontemponi dei romani, appena uscì l’album di canzoni, cominciarono a scegliere la prima parte di quel titolo – “gira che te rigira” appunto – per esprimere sarcasticamente il proprio malcontento per il perpetrarsi di situazioni dalle quali non si riusciva ad uscire. E quel “gira che te rigira” con l’aggiunta di “stamo sempre qui” è diventato ben presto un modo di dire per tutto il resto d’Italia.
Perché, ci si chiederà, questo viaggio nel passato ed il rispolverare di un antico, ma sempre vivo, detto popolare? Perché siamo in una di quelle situazioni tipo che hanno originato la nascita e lo sviluppo di questo “detto”. E’ infatti da qualche tempo ormai che da qualsiasi sondaggio o da qualsiasi inchiesta venga fatta “gira che ti rigira” vien sempre fuori l’ormai endemica crisi della sanità. L’ultimo input, in ordine di tempo, viene dall'Istituto Piepoli per gli Stati generali della comunicazione per la salute, promossi da Federsanità e PaSocial all'Inmi Spallanzani di Roma, che ha recentemente reso pubblici i risultati di un sondaggio di opinione realizzato tra i nostri concittadini. Il risultato più messo in evidenza? La sanità, nemmeno a dirlo, è la principale priorità degli italiani. Sul banco degli imputati finiscono guarda caso i ritardi nelle liste d'attesa come “il problema principale della sanità".
Cosa positiva è la smentita di quanti sostengono che ai giovani non interessano questioni della sanità anzi è risultato che una nutrita percentuale di giovani ritiene che la sanità debba essere la priorità delle istituzioni nel 2025, anche più del lavoro e della sicurezza. E nonostante il medico di famiglia mantenga la fiducia dei cittadini (81%), arrivando anche all'88% tra gli over 55, i giovani auspicano un maggior impiego della sanità digitale, visite da remoto comprese come una possibilità per snellire le liste d'attesa". Ma bisogna far presto.
Il tema scelto per questa edizione 2025 degli Stati generali è 'Contro narrazione. La comunicazione che fa buona sanità. Nel contesto odierno - osservano i promotori - la comunicazione in sanità gioca un ruolo cruciale nel plasmare le percezioni pubbliche, influenzare i comportamenti e promuovere una cultura di prevenzione e benessere. Tuttavia, la crescente diffusione di notizie distorte e informazioni incomplete contribuisce a generare una narrazione del funzionamento del nostro Ssn spesso imprecisa. Questo può portare a un atteggiamento di sfiducia nelle istituzioni sanitarie, cattiva informazione e scelte sbagliate da parte dei cittadini.
L’ARIS sulla questione della comunicazione in sanità oggi messa sotto la lente, si può dire che abbia precorso i tempi: lo scorso anno ha promosso un’inchiesta tra i professionisti della comunicazione che si occupano di sanità per diverse testate giornalistiche i cui risultati sono stati pubblicati nel numero di settembre della rivista Sanità ARIS. Ne è uscita un’immagine non proprio esaltante di come si fa comunicazione in sanità.
Ma tanto “ gira che ti rigira…”!