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E domani?

Abbiamo appena concluso la celebrazione del sessantesimo della nostra Associazione con una domanda: “E domani?”. E oggi già siamo nel domani.

Storicamente l’inizio del nuovo anno suscita nell’anima del benpensante la speranza che “il nuovo” sia migliore del ” passato”: inutile star qui a ragionare se sia qualunquismo, scaramanzia, illusione o quant’altro. Il fatto è che, in fondo in fondo, ognuno di noi la pensa così. Importante è capire bene, e prenderne coscienza, da dove ripartiamo e dove speriamo di arrivare.

Non siamo noi certamente i primi a porci queste domande. Anzi ci sono in letteratura testimonianze di pensatori illustri, filosofi maestri della via del pensiero o semplici interpreti della vita che scorre nel tempo, che ci hanno preceduti e che possono aiutarci ad indirizzare i nostri propositi.

Uno tra i tanti, Clive Staples Lewis , uno scrittore, saggista e teologo britannico nato e vissuto a cavallo di due secoli scorsi, concludeva così una riflessione proprio sull’incertezza nell’intraprendere un nuovo percorso di vita, che si avvicina un po’ al nostro mondo: “Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale”. Queste parole, per quanto possano sembrare semplici, celano in realtà un profondo significato. Lo scrittore, infatti, tramite questo suo urlo silenzioso, ha tentato di farci aprire gli occhi.

Questo perché, molte volte, sprechiamo il nostro tempo a piangerci addosso, a rimuginare sui dolori del passato senza capire che, così facendo, perpetueremo all’infinito le nostre sofferenze, influenzando negativamente il nostro presente ed il nostro futuro.

Non tanto distante da questo pensiero, quello del nostro Presidente che concludeva il suo editoriale della sezione dedicata al “Domani” della nostra pubblicazione celebrativa del sessantesimo, con queste parole: “Il presente è frutto del passato e pronube del futuro”. E esortava gli associati a ripartire con uno slancio sempre più intelligente e generoso “sulla scia della bontà e dell’amore, nella certezza che oggi, domani e sempre questo sarà il nostro cammino”. Un augurio che condividiamo con tutta la famiglia dell’ARIS nel riprendere il nostro lavoro. Buon Anno.

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