La legge sulla concorrenza metta a rischio il diritto di scelta dei malati. E' l'allarme lanciato al convegno “Servizi Sanitari in appalto” svolto il 13 Marzo nella sede nazionale della Confcommercio di Roma, presente anche Luigi Corbella, responsabile dell'ufficio fiscale dell'Aris. L'iniziativa, organizzata dall'Acop (Associazione coordinamento ospedalità privata), è stata varata per mettere a fuoco – è stato spiegato nel corso dell'incontro - “una riflessione critica sulla legge 118/2022 che, introducendo procedure di gara selettiva per l'accreditamento delle strutture di ricovero e cura, mette in discussione i principi su cui si fonda il d.lgs. 502/92 relativi ad un servizio sanitario liberamente erogato da strutture a gestione pubblica e privata, in un contesto regolato e controllato dallo Stato, secondo i canoni delle concessioni di pubblico servizio".
A parlarne nel corso dei lavori - coordinati da Maria Emilia Bonaccorsi, giornalista di Ansa Salute -, oltre a Corbella dell'Aris, il presidente Acop Michele Vietti, Giancarlo Coraggio, presidente emerito della Corte Costituzionale, Gennaro Terracciano, Ordinario di Diritto Amministrativo dell'Università “Foro Italico”, e Domenico Mantoan, direttore generale Agenas. Un insieme di voci in rappresentanza di quasi tutto il mondo socio-sanitario privato, no profit e pro profit, con l'aggiunta di analisi e pareri di autorevoli giuristi e studiosi di diritto. “Esporre indiscriminatamente alla pressione della concorrenza operatori “motivati”, non necessariamente mossi da logiche di mercato, come la sanità privata cattolica, le cui attività sono storicamente presenti nel Paese e spesso eccellenti, potrebbe non essere – l'avvertimento di Luigi Corbella - una scelta giusta nemmeno in una prospettiva competitiva”.
Concordi i relatori nel sottolineare che in materia di “concorrenza” non bisogna dimenticare che “una cosa è parlare di spiagge, lettini, aree demaniali, altra cosa è parlare di sanità, salute, pazienti...”, come ha messo in evidenza in particolare Michele Vietti. Lo stesso presidente Acop ha adombrato, inoltre, anche l'inevitabile “grave pericolo” a cui la sanità privata è destinata ad andare incontro a causa della legge 118/2022, vale a dire “la limitazione della libertà di scelta del paziente, sancito dalla Costituzione e confermata dalla legge 502/92”. Analisi condivisa dal padrone di casa della Confcommercio Carlo Sangalli, auspicando, tra l'altro, “di fronte alle esigenze dei pazienti-”clienti” e delle necessità di cura, una sana collaborazione tra pubblico e privato con regole uguali per tutti”. Da parte sua, il presidente emerito della Consulta Giancarlo Coraggio, ha spiegato che, alla luce delle norme costituzionali “la legge sulla concorrenza per le gare di appalto nei servizi sanitari privati non deve essere un diritto-tiranno” in quanto il Servizio Sanitario Nazionale si avvale sia della sanità pubblica che privata.